Viviamo giorni perplessi e sbiaditi, dove i pensieri si affollano in disordine e il mondo esterno ci tira da una parte all’altra in nome di interpretazioni elaborate dal miglior offerente.

Ed in questi giorni torna alla mente una riflessione su un tema che ho presentato in una giornata di Team building qualche mese fa, focalizzata sull’importanza del saper vivere il cambiamento con efficacia.

Il nostro è un mondo V.U.C.A., un mondo che ci obbliga a gestire la complessità quotidianamente e senza sconti per nessuno.

E allora come si fa a rimanere flessibili e sull’onda, nonostante tutto? 

Per attuare una strategia vincente, la prima regola è conoscere il nostro interlocutore – in questo caso il contesto: ricordiamo che l’interlocutore porta sempre in sé dei punti fermi, che ci consentono di orientarci.

E allora andiamo alla scoperta del nostro mondo V. U. C. A.

Volatilità ci impone flessibilità e capacità di prendere decisioni tattiche nel minor tempo possibile, questo è fattibile solo se abbiamo già implementato una buona strategia. Morale della favola? È sempre indispensabile avere già un piano B in tasca, da poter tirar fuori al bisogno.

Incertezza ci obbliga ad essere sempre più “certi” di noi, ad avere fiducia in noi stessi, studiando a fondo tutte le possibili conseguenze di un’azione; in modo da rimanere un punto fermo per noi e per gli altri nel momento della necessità. Messaggio da portarci a casa? Non avere mai paura di avere le idee chiare, ma allo stesso tempo non affezioniamoci troppo ad esse. Se c’è da cambiare idea per raggiungere più efficacemente il nostro obiettivo, facciamolo.

Complessità ci suggerisce di essere facilitatori della semplificazione, che non vuol dire essere superficiali ma efficienti; in un universo le cui interconnessioni e il gioco delle parti è sempre più sovra-strutturato. Il nostro compito? Non dimenticare mai l’obiettivo e riportare tutti coloro che ne sono parte, a non scordare mai che non possiamo esimerci dal raggiungerlo con successo.

Ambiguità ci racconta che spesso il fenomeno causa ed effetto non è un processo lineare e che l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Per non sentirsi disorientati mente affrontiamo una sfida, è importante strutturare un piano d’azione coerente; che ci aiuti a superare i momenti non preventivati grazie ad un piano strategico a cui rimanere fedeli. La massima da ricordare? “La mappa non è il territorio”; quindi ideiamo sempre una mappa che ci permetta di muoverci agilmente su un territorio impervio: bisogna conoscerlo per mapparlo senza paura di giorno in giorno.

E per concludere: non è previsto avere paura, ma solo dotarsi di grande coraggio; che non vuol dire essere precipitosi ma credere sempre nelle nostre capacità.

Con la sicurezza che giocando un buon gioco di squadravivere in un mondo V.U.C.A. potrà essere meno difficile.