Il racconto di Juice for Breakfast
L’importanza degli outfit nel personal branding
Hai mai riflettuto sull’importanza degli outfit nel personal branding?
Leggenda vuole che Mark Zuckerberg abbia nel suo armadio una batteria di outfit identici tra loro, per evitare di dover prendere “decisioni frivole” e salvaguardare le sue capacità decisionali per questioni ben più importanti.
La corrente minimalista suggerisce poi la creazione di un guardaroba “capsula”: pochi capi, senza tempo, da combinare e ricombinare tra loro.
Marie Kondo, infine, invita ad operare decluttering periodici, anche nei nostri armadi, eliminando tutto ciò che non ci “trasmette gioia”.
Per prima cosa, cos’è il personal branding?
Non esiste, in effetti, una definizione universale. Il personal branding è tutto ciò che ha a che vedere con la costruzione della tua immagine e con la costruzione della tua reputazione professionale, online e non. Si tratta di un mix composto da: storia, strategia, immagine, competenze, conoscenze, esperienze.
Tramite l’insieme di questi elementi comunichi al mondo te stess* e il tuo brand e trasmetti affidabilità, professionalità, autenticità. Trasmetti al tuo pubblico il valore di ciò che fai, di ciò che sei.
La scelta di Zuckerberg è una scelta curiosa, forse, ma fa parte del suo personal branding e racconta la sua storia.
Io detesto il grigio e sono ben lontana dall’essere minimalista, dunque, per quanto mi riguarda, tra le tre filosofie preferisco di gran lunga quella di Marie Kondo.
Sono davvero convinta, da sempre, che sia fondamentale conservare solo ciò che ci rende felici, che si tratti di oggetti, ricordi, vestiti.
Quando è arrivato il momento di selezionare l’armadio per la nuova casa, la scelta per me è stata decisa e naturale: un armadio a vista, senza ante.
Ogni capo appeso o piegato all’interno del mio armadio mi trasmette gioia e, soprattutto, racconta un pezzettino della mia storia. Mi piace svegliarmi e vedere glitter, tulle e la mia collezione di blazer e giacche fucsia (il mio power color, anche se non è nella palette Juice, un giorno vi racconterò perché!).
La ricerca del mio stile personale è stata lunga e travagliata ma, dopo aver attraversato tutte le fasi di sperimentazione possibili e immaginabili (sì, anche la fase punk), all’età di 33 anni posso dire di aver trovato la mia chiave comunicativa, in termini di outfit.
Il modo in cui mi vesto racconta molto di me e, quando partecipo a riunioni, eventi o call, desidero trasmettere, anche attraverso la mia immagine, ciò che Juice rappresenta.
Il processo decisionale che Zuckerberg ha deciso di eliminare, per me rappresenta un momento intenzionale molto prezioso. Quando scelgo i capi e gli accessori da indossare, non sto solo scegliendo come apparire, ma sto scegliendo:
- Come voglio sentirmi
- Come voglio che si sentano gli altri in mia presenza
- Cosa voglio comunicare
Talvolta, però, durante periodi particolarmente stressanti in cui devo effettivamente prendere decisioni importanti, per me è difficile scegliere con intenzione cosa indossare.
Così, tipicamente nei periodi sotto consegna, mi ritrovo con addosso una semplice felpa e un paio di jeans e, a fine giornata, non distinguo l’outfit del giorno dal mio pigiama.
Se lavori come freelance, magari da casa, conoscerai la sensazione.
Ne ho parlato a lungo con Federica Toto, amica e consulente strategica.
Ci sono momenti in cui lo specchio ci restituisce un’immagine in cui fatichiamo a riconoscerci.
Sono momenti in cui non troviamo corrispondenza tra come ci sentiamo dentro e come ci mostriamo fuori.
Durante l’episodio di Lievito in cui ho intervistato Federica, abbiamo parlato anche di questo:
la comunicazione non è solo qualcosa che avviene da dentro a fuori, verso gli altri. La comunicazione avviene anche al contrario. Nei momenti difficili la scelta di un outfit, di un accessorio, di un rossetto, può davvero fare la differenza, per noi, in primis. Il modo in cui ci prepariamo è un atto di comunicazione dall’esterno all’interno.
Scegliendo con cura e intenzione il nostro modo di apparire all’esterno, raccontiamo la nostra storia. La raccontiamo agli altri e la raccontiamo anche a noi.
Se abbiamo un attività in proprio è naturale prenderci cura del nostro logo, della palette colori, del sito web. Ogni tot., poi, è necessario un restyling. Perché nel corso del tempo cambiano i nostri obiettivi, magari il nostro pubblico, i nostri servizi. Cambiamo anche noi.
Che lo vogliamo o meno, anche noi siamo il nostro brand.
Tra i servizi di Federica, quindi, c’è anche questa magica esperienza. Vorrei dirti, per semplificare, che si tratta di una “consulenza d’immagine”, ma è molto più di questo.
Per me che l’ho testata, è stata un’esperienza trasformativa.
In un momento particolarmente impegnativo in cui credevo di non aver tempo e testa per respirare, ho chiesto a Federica di fare un salto da me e di aiutarmi a ritrovare una connessione con quell’intenzionalità.
A ripristinare quella corrispondenza tra il dentro e il fuori. Avevo da poco terminato il restyling del nostro sito web e sentivo di voler compiere la stessa opera di decluttering, ripulisti e trasformazione anche sulla mia immagine, perché quella consonanza fosse completa.
Come funziona
Difficile riassumere l’esperienza in un articolo, anche perché si tratta di un’esperienza altamente personalizzata e che varia in base all’esigenza del* cliente.
Posso dirti cosa non succederà:
- Federica non ti costringerà a buttar via sacchi neri pieni di vestiti (che tra qualche mese ti pentirai di aver eliminato!)
- Non giudicherà in nessun modo quell’accostamento stravagante tra l’animalier e i pois
- Non ti fornirà una lista infinita di capi o accessori da acquistare perché “tesò, ti mancano gli essentials“
Ecco invece cosa succederà:
- Federica vorrà conoscerti, e conoscere la storia che desideri raccontare
- Vorrà capire come vuoi sentirti nei tuoi panni e cosa vuoi comunicare al mondo, nelle diverse occasioni
- Ti fornirà un sistema magico e intuitivo per selezionare i tuoi outfit e i tuoi accessori in accordo con l’occasione
- Ti aiuterà a valorizzare i tuoi punti forti, e ti farà cambiare prospettiva su quelli che credevi “deboli”
Se senti di non esprimere al meglio te stess* e il tuo potenziale, se hai un armadio prossimo all’esplosione ma non sai mai cosa indossare, se la soluzione di Zuckerberg non ti trasmette gioia, se vuoi raccontare la tua storia anche quando sei in call e ti si vede solo per metà, Federica è la professionista giusta per portare il tuo personal branding da “felpa, jeans e amen” a “hey, wow. Questa sono proprio io“.
Un consiglio per creare e scegliere i tuoi outfit
Dopo la consulenza con Federica, ho scaricato Whering, un’applicazione gratuita per la gestione del guardaroba. Ho fotografato tutti i miei capi preferiti e, ogni volta che creo un outfit che mi piace, lo salvo nel mio armadio digitale. Ho creato diversi lookbook: per le riunioni, per gli eventi, per le call, per il tempo libero.
A seconda della storia che voglio raccontare, posso scegliere o creare e salvare nuovi outfit.
Ebbene sì, anche questo è personal branding.
Grazie Juice per questo splendido racconto su un servizio che mi sta molto a cuore! <3